CEM sempre D+

Eccola là, non smetto mai di guardarla. E’ la classifica del girone D di prima divisione femminile stagione 2021-2022 e al primo posto si legge CEM TORRICELLI, punti 55, 22 partite giocate, 19 vinte e 3 perse. Già, le sconfitte. E’ proprio da qui che parte la lunga cavalcata verso il traguardo finale. Un girone anomalo il nostro, con 5 squadre a lottare punto a punto fino all’ultima giornata e un momento difficile per noi quando all’inizio di marzo due sconfitte consecutive sembravano allontanarci dal vertice e dai sogni di gloria. Ma a noi che vediamo le cose da fuori forse era sfuggito un piccolo particolare, la gran voglia di rivincita e di non arrendersi mai delle ragazze. Ci tocca affrontare il Cagliero, in uno scontro diretto che sa di ultima spiaggia, contro l’unica squadra che nel girone d’andata ci aveva sconfitto per 3-1; per di più dovremo giocare nell’insolito scenario del PALAVERRI, tanto per intenderci, una sorta di  mix tra PalaVallarsa e Alvaro. Peccato che a causa delle limitazioni covid l’accesso agli spettatori sia praticamente azzerato, addetti alla ripresa televisiva esclusi, perché quella a cui abbiamo assistito è stata una battaglia all’ultimo respiro in un palazzo incandescente, un’ insieme di emozioni travolgenti, agonismo allo stato puro, giocate al limite, difese miracolose, ribaltamenti continui di risultato. Ad ogni punto urlano le ragazze, urla l’allenatore del Cagliero, ma urla anche il nostro cameraman ed è il più forte di tutti! Si gioca in una bolgia infernale, difficile restare lucidi e non farsi travolgere dal clima infuocato. Perdiamo il primo set e andiamo sotto anche nel secondo, ma qualcosa scatta nelle nostre ragazze e rimontiamo impattando un set pari. Sull’entusiasmo andiamo avanti 2 set a 1, ma questa volta è un Cagliero mai domo che riesce a raggiungerci sul 2-2. Non poteva che finire al tiebreak, con energie e forze azzerate, ma con il cuore che ci spinge a mettere giù l’ultimo pallone e imporci per 3 a 2. Possiamo definirla la madre di tutte le partite. Le ragazze sono a terra stremate, hanno dato tutto e anche di più, ma hanno capito che giocando a questo livello non ci sono limiti invalicabili. Una partita di una intensità mai vista che ancora oggi solo a ricordarla mi vengono i brividi!

Il seguito è una lunga cavalcata fatta di 10 vittorie consecutive fra le quali spicca il 3-0 inflitto al Gonzaga al PalaDionigi con una prova impressionante per continuità, tenacia e determinazione, senza mai staccare il piede dall’acceleratore, impedendo al pur valido avversario qualsiasi tipo di reazione. E arriviamo così all’ultima giornata di campionato. Siamo sul campo del Gonzaga, ancora lui, avversario ostico per tradizione, libero di testa e voglioso di rivincita. Per noi un solo risultato a disposizione, la vittoria, l’unico modo per issarci al primo posto aspettando poi il risultato dell’unico avversario ancora in grado di superarci in classifica, lo SGEAM di Rozzano. Il PalaGonzaga è pieno di tifosi rosso blu con bandiere, tamburi, magliette e volti colorati, ma purtroppo c’è anche tanta tensione che impedisce quel gioco sciolto a cui siamo abituati. Si, va avanti punto a punto con tanti errori e imprecisioni, con facce tese e preoccupate, ma per fortuna la spuntiamo e portiamo a casa il primo set. Nel secondo set partiamo male e andiamo sotto 13-8, ma non ci arrendiamo e recuperiamo portando a casa anche questo. Se qualcuno pensava che fosse finita ecco un terzo set horror, la tensione lascia spazio al rilassamento e il Gonzaga ci mangia in un boccone. Guardando la partita si capisce che abbiamo qualcosa in più, ma è la prova finale, manca l’ultima fatica, quella di controllare le emozioni per liberare la giusta energia. La CEM vuole arrivare fino in fondo e riesce a dare l’accelerata finale e decisiva. Un’altra vittoria, i giusti festeggiamenti, le foto coi tifosi. Bisogna ancora aspettare un momento e così sia. Il giorno seguente la squadra è in Alvaro riunita davanti a  un maxi schermo in collegamento diretto con il campo del Cagliero. E il verdetto finale, tanto atteso, desiderato, inseguito e voluto finalmente arriva: SGEAM sconfitto, che vuol dire CEM promossa in SERIE “D”.

Grandissime ragazze, ma il mio pensiero va a tutte quelle persone che hanno contribuito nel tempo a far crescere delle atlete e plasmare una squadra: Marco Mazzilli, Federico Barberis e naturalmente lei, Silvia Menegozzo, la signora in rosso…blu. Una presenza costante e continua nella squadra e per la società CEM, sempre disponibile e a disposizione, il fil rouge fra passato e presente.  E poi il Mister Max Capitanio, un tecnico preparatissimo che ha saputo raccogliere i frutti di anni di lavoro.  Si presenta con un curriculum da paura, ma si mette al servizio della società in modo semplice e discreto, trasmette soprattutto calma e competenza e anche quando alza la voce non eccede mai. In panchina inizia travestendosi da dirigente e siccome porta bene resta così per tutta la stagione. I suoi schemi sono risultati un po’ complessi per noi abituati al “giù basse” e a “punti servono punti”, ma c’è sempre tempo per imparare qualcosa di nuovo.

E ora veniamo a loro, le protagoniste di questa storica promozione in serie D. Incominciamo dalla veterana Giulia R. (opposto). Porta alla squadra quello che mancava: l’esperienza. Dimostra che l’opposto non deve essere un picchiatore seriale, ma può far male anche con pallonetti mortiferi e palle piazzate negli angoli. Non smette mai di incitare e spronare le compagne con un atteggiamento positivo. E’ sempre in ritardo! Lavinia B. (opposto): grandi aspettative su di lei e grandi mezzi.  Alice L. (banda), il capitano,  semplicemente il LANZO. E’ il martello perforante della CEM. Rosalba R. (banda-opposto): si integra bene in squadra e si mette al servizio del mister fornendo copertura in più ruoli. Silvia B. (banda) : mostruosa nella fase difensiva, si fa trovare sempre pronta ed è l’ultima ad arrendersi. Il colorito del suo volto col passare dei minuti si fa sempre più intenso fino a trasfigurarsi con la sua maglietta perché lei gioca con anima e cuore CEM. Una sola parola: MVP.  Francesca A. (banda): ha davanti dei “mostri”, ma ci mette sempre impegno, forza e simpatia. Sara B. (banda) o meglio Sarabanda. Talento puro alla ricerca di minuti, una risorsa importante per la squadra. Federica M. (centrale): il suo MURONE e i suoi attacchi al centro sono grandiosi. Ci regala punti e certezze. Federica S. (centrale): reduce da un grave infortunio è come una locomotiva a vapore che sbuffa lentamente alla partenza, ma quando la caldaia si infuoca ecco che esplode la sua carica agonistica che la porta ad abbattere qualunque avversario (purtroppo a volte anche la rete stessa). Energia vitale. Arianna C. (centrale): protagonista soprattutto nella prima parte della stagione, fa sempre il suo dovere e si fa trovare pronta. Virginia C. (palleggio). Il suo percorso di crescita ha stupito e convinto tutti e ci sono ancora margini di miglioramento. Catapultata al timone della squadra ne esce a testa alta, mai doma e con un rendimento costante. Rita : (palleggio): ad ogni chiamata risponde sempre con prestazioni di primo livello.  Gabbetta C. (palleggio): poco presente, ma ci fa sempre un enorme piacere rivederla.  Anna Z. e Viola F. (libero): Anna è solida e impassibile, Viola ha la freschezza della giovane emergente. Riescono a coesistere con intelligenza e a garantire alla squadra la quantità e le qualità di cui c’era bisogno. Brave ad entrambe.

Alberto Baroni (dirigente): puntuale, disponibile efficiente. Insomma ottimo.

Andrea M. (la curva): dopo l’uomo ragno e l’uomo tigre ora abbiamo anche l’uomo curva. I suoi super poteri consistono nell’avere un megafono al posto delle corde vocali. La sua voce ha fatto tremare i palazzetti di tutta la provincia di Milano. Leggende metropolitane narrano che gli studenti del Verri che si aggirano nei corridoi vicino alla palestra sentano ancora oggi riecheggiare la sua voce tra le mura scolastiche. Termina la stagione completamente esausto sugli spalti del Gonzaga.

Si conclude qui questa breve cronistoria e come avviene in questi casi c’è la dedica finale che va al Presidente Enzo Robecchi,  a dirigenti e allenatori, ai collaboratori, ai tifosi e anche a quelli che ci seguono da lassù e che non smetteremo mai di ricordare e ringraziare.

A Mauro e a tutta la CEM, PER SEMPRE e oggi possiamo proprio dirlo, ancora D+.

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